Da una ricerca, che di certo non finirà con questo articolo, ho scoperto che sparsi per per tutta la penisola, ci sono dei piccoli borghi che conservano un misterioso passato. La presenza di streghe non è soltanto un lontano ricordo ma un dato di fatto con tanto di documenti. L’ignoranza del popolo, la paura e la superstizioe ha messo in difficoltà moltissime donne dell’epoca. Una donna, con la sola passione delle erbe curative era considerata Strega per poi essere processata e Bruciata viva davanti ad occhi spietati e pieni di pregiudizi.
Di seguito, elenco alcuni luoghi famosi per i processi alle streghe.
INDICE DEI CONTENUTI
1. Triora (Liguria)
Non molto lontano da Sanremo, sulle Alpi Marittime troviamo “Triora” un piccolo borgo di pochissimi abitanti è noto, oltre per il pane di grano saraceno per il processo alle streghe che avvenne nella seconda metà del XVI secolo. Alcune donne, giovani e non, vennero accusate di essere le streghe artefici delle pestilenze e della carestia, oltre che di cannibalismo verso bambini. Questo piccolo borgo è caratterizzato da numerosi vicoli, archi, case di ardesia e luoghi che molti definiscono tetri ma io li trovo affascinanti. Tra le decorazioni vi sono gatti neri, scope, teste di pietra e personaggi misteriosi disseminati ovunque.
Triora offre un gran numero di eventi durante l’anno e quest’Anno 2022, dopo due Anni di Fermo, hanno organizzato per Halloween un evento che definiscono Unico. EVENTO TRIORA OTTOBRE 2022


2. Rifreddo (Piemonte)
Rifreddo è un villaggio montano che sorge sulle pendici del Monte Bracco. E’ molto conosciuto per il Processo alle streghe Nel 1495 ospitò un processo alle streghe ad oggi il comune costudisce con gran gelosia i verbali. Una serie di documenti che rappresentano quasi un unicum nazionale visto che la gran parte dei documenti storici di quell’epoca è andata persa.
Ma cosa descrivono i verbali?
Sui verbali è scritta tutta la storia processuale che porta alla condanna di alcune donne del luogo in seguito ad un misterioso omicidio ai danni di una inserviente della badessa del Monastero di Santa Maria di Rifreddo. Il processo, con tanto di descrizione di torture, confessioni e la condanna non solo della presunta strega autrice del maleficio, ma anche di tutte le sue complici, presunte aderenti della confraternita delle donne sospettate di andare di notte “ad corrizandum cum aliis maschis“.
Riffredo offre un evento unico un percorso da brividi tra buie stradine. Questo è uno degli eventi principali. Ecco il link per non perdere i futuri eventi http://www.comune.rifreddo.cn.it/ita/manifestazioni.asp

3.”Calcata” Roma
Il Borgo di Calcata raggiungibile soltanto a piedi dall’unica porta che si apre sulle mura. Quando c’è vento, nella città e nelle sue vie si sentono suoni strani, che somigliano a canti. Molti dicono che siano le streghe che cantino e che lanciano incantesimi. In più, Calcata sarebbe il centro nevralgico di energie primitive provenienti dal sottosuolo. E’ proprio da credenze del genere che deriva il nome di borgo delle streghe con cui la cittadina è conosciuta.

4. Valcamonica (Lombardia)
Le streghe del Tonale
Si tramanda che su questo monte, durante il mese di giugno, nei giorni di giovedì e sabato, venissero praticati degli incontri tra streghe, i cosiddetti sabba (sabba:Nelle leggende medievali diffuse dal Romanticismo, ritrovo di streghe e stregoni che celebrano feste magiche e orgiastiche in onore del diavolo).
Si racconta che nel 1525 il castellano di Breno scriveva una lettera al Doge di Venezia Marino Zorzi:
«(…) a Breno alcune donne tormentate confessarono di haver fatto morir homini infiniti mediante polvere avuta dal demonio, la quale sparsa in aria facea sorgere procelle e con essa una asserì d’aver ucciso 200 persone (…)»
Racconta di giovani fanciulle che, spinte dalle loro stesse madri, disegnate delle croci a terra ci sputavano sopra urlando disgustose parole. Questo rito faceva apparire il demonio a cavallo che le scortava sulla vetta del Monte Tonale sul quale prendevano parte a pantagruelici banchetti. In cambio del loro ripudio del Cristianesimo ottenevano bellezza e giovinezza.
Nel corso dei processi del 1518 una donna di cinquant’anni, chiamata Onesta, confessò di essersi più volte recata al Tonale cavalcando una capra. Lassù la donna avrebbe imparato a scatenare le tempeste e, dopo aver reso omaggio al Diavolo che avrebbe ricevuto una polvere magica per far morire le persone. Onesta raccontò poi di banchetti antropofagi ai quali partecipava una gran quantità di gente.
Benvegnuda la “Pincinella”, una donna di Nave processata e condannata a morte per stregoneria nel 1518, affermò davanti ai suoi inquisitori di recarsi ai sabba che si tenevano lungo le sponde del Mella e sul monte Tonale.
Sono ancora tantissime le storie e i documenti conservati luoghi che conosciamo investiti da una storia che nemmeno immaginiamo.
Molti sono i Comuni che portano con sè documenti dei processi alla streghe, una vera e propria caccia con tanto di rogo, può sembrare un film ma è tutta verità.
5. SOSTILA E LA LEGGENDA DELLA “STRIA”
7. COMO IL PAESE PIU’ SANGUINANTE DELLA STORIA
Chi l’avrebbe mai detto. Como, insieme alla repubblica Veneta, vanta un triste primato: è una delle Diocesi in cui, in passato, si bruciarono più streghe. Il mio/nostro territorio fu pieno del sangue. Per quattro secoli ci furono vittime per la maggior parte donne. Le stesse, dopo numerose percosse e torture, passavano alla terribile inquisizione del tribunale per poi terminare le sofferenze con esecuzioni capitali che avvenivano nel convento di San Giovanni Pedemonte, dove ora c’è la stazione di San Giovanni».

Lo storico Cesare Cantù, nei suoi scritti, riporta alcuni numeri: l’Inquisitore frate Antonio da Casale, nel solo 1416, consegnò al braccio secolare ben 300 streghe. Addirittura nel 1484 il Comune chiese agli inquisitori di non eccedere nel ministero: l’avvertimento rimase inascoltato poiché l’anno seguente furono uccise altre 41 donne.
Incastrata su di un cocuzzolo che domina la città, stretta fra via Innocenzo XI e il monte Croce, la stazione di Como sembra una stazione come tutte le altre. Ma non è così. Per rendersene conto basta osservare da vicino il basso rilievo, accompagnato da una targa, che riproduce sullo sfondo il convento e in primo piano la figura del primo inquisitore della città, Pietro da Verona, noto anche come San Pietro Martire, copatrono di Como assieme a Sant’Abbondio. Va detto che San Pietro Martire ce l’aveva più che altro con gli eretici e in particolare coi Catar.
Fonte: storiedimenticate
A Como non viene organizzata nessuna rievocazione storica, ma per il 2023 stanno organizzando una mostra dedicata alle streghe. Il curatore è lo stesso che nel 2001 ha organizzato “Streghe, Diavoli, Sibille” ossia Gugliemo Invernizzi.
Non ci resta che attendere con ansia per approfondire un tema così importante.
Personalmente, mi piace pensare, che in questa moderna vita, le streghe facciano parte del nostro quotidiano.
Potrebbe essere la collega o la vicina di casa gentile con molti amici gatti 😉 chi può dirlo! Posso solo ammettere che molte donne hanno il potere delle streghe, ti guariscono da alcuni mali, di quelli invisibili all’occhio umano.
Evviva le streghe!