“Abbazia di Piona ” Una visita tra bellezza architettonica e spiritualità 

Oggi ti porto a Colico, sul bellissimo lago di Como,  in visita alla sfarzosa Abbazia di Piona. 

L’Abbazia di Piona si trova poco distante da Colico, ai piedi dei monti Legnone e Legnoncino. Sorge sull’estremità della penisola detta Olgiasca, per raggiungerla si deve salire per poi scendere dal promontorio.

Dopo aver parcheggiato la moto, abbiamo percorso un breve tragitto su una strada ciottolata, perfettamente percorribile, raggiungendo questa oasi di pace e serenità dove risiedono i monaci cistercensi del priorato di Piona.

Devo ammettere che una volta aver varcato il cancello d’ingresso sono rimasta a dir poco estasiata dalla bellezza di questo luogo.

Non so se é stata la giornata particolarmente soleggiata, con cielo azzurro e prato verde smeraldo o i visitatori composti ed educati, ma la sensazione che mi ha trasmesso è stata bellissima.

“Silentium” è la parola che accoglie il visitatore subito dopo aver varcato il cancello d’ingresso che ci immette sul viale pedonale che conduce all’abbazia.

Due minuti; poi davanti a noi si presenta la chiesa, stile romanico lombardo, con l’annesso chiostro.

Veduta su Domaso – foto by vigstey

– COME RAGGIUNGERE PIONA

L’Abbazia Piona dista da Lecco 37 km.

? ? Raggiungibile uscendo dalla strada statale 36 dello Spluga all’omonima uscita e dirigendosi a sud verso Dorio. Dopo poco più di 3 Km c’è la deviazione a destra e passata Olgiasca si scende verso l’Abbazia. Si può anche arrivare via lago prendendo il battello a Como o a Lecco.

? non c’è un treno diretto da Como o Milano all’ Abbazia di Piona. Tuttavia, ci sono servizi in partenza da Como S. Giovanni e in arrivo a Piona via Monza. Il viaggio, compresi i trasferimenti, richiede circa 2h 20min.

⛴ Molto comodo, e sicuramente più particolare prendendo il battello a Como o a Lecco. Link utile per navigare il lago

– STORIA DELL’ ABBAZIA DI PIONA

L’origine dell’abbazia cistercense di Piona è secolare, infatti già durante il VII secolo D.C. pare che qui fosse presente una comunità di eremiti, a testimoniarlo è il ritrovamento di un cippo in marmo bianco relativo alla costruzione di un oratorio su queste terre voluto da Agrippino (il tredicesimo vescovo di Como).

La prima costruzione fu una  piccola cappella, titolata a Santa Giustina, le cui fondamenta sono ancora visibile dietro all’attuale chiesa di San Nicola.

Durante i secoli cresce l’esigenza di una chiesa più ampia, così nel 1138 viene consacrata la chiesa dedicata al culto di Santa Maria, per poi essere ulteriormente ampliata e dedicata a San Nicola nel 1154.

Chiesa di San Nicola – foto by Vigstefy

Circa un secolo più tardi, nel 1252, il priore del monastero decide di ingrandire ulteriormente l’abbazia di Piona. Questa volta lo fa a sue spese e pensa in grande: viene costruito il chiostro che è tutt’oggi visitabile ed utilizzato dai frati. Quest’abbazia rientra tra le più ricche della diocesi a cui appartiene e va avanti da diversi anni splendendo e senza problemi.

Nel 1798 però vengono requisiti tutti i beni dell’abbazia e messi all’ asta, su mandato del Direttorio della Repubblica Cisalpina. Si tratta di un periodo buio, che vede la luce solo un secolo più tardi, quando nel 1879 attraverso fondi statali e comunali viene cominciata la ristrutturazione dell’intero complesso.

Nel 1938 l’abbazia si rianimacon il trasferimento in questo luogo magico dei monaci cistercensi di Casamari, provenienti da Frosinone e che mantengono tutt’ora l’abbazia cistercense di Piona.

I Monaci, qui, vivevano una vita  di contemplazione e lavoro, discepoli alle regole di San Benedetto ora et labora” e riservandosi un angolo di tranquillità, preghiera e meditazione immersi nei boschi.

La chiesa e il chiostro, ancora oggi bellissimi, erano oltre ad un’oasi serena, luoghi in cui venivano prodotti vari liquori a base di erbe, fonte di sostentamento economico per la comunità.

Fonte: blog di Lorenzo Taccioli

COME VISITARE L’ABBAZIA DI PIONA

L’ Abbazia di Piona si può visitare individualmente oppure organizzando una visita guidata (per gruppi). In questo caso è necessario avvisare dell’arrivo qualche giorno prima chiedendo la disponibilità di un monaco per la guida.

La visita è gratuita ma è gradita una offerta. Sul sito ufficiale dell’ Abbazia di Piona trovate tutte le informazioni.

COSA VISITARE ALL’ ABBAZIA DI PIONA

1. CHIESA DI SAN NICOLA

La chiesa appare, in tutta la sua sobria eleganza, leggermente arretrata rispetto al lato occidentale del monastero cui si appoggia. Sulla facciata si apre la porta bronzea dello scultore Giuseppe Abram (1982); i due battenti sono ripartiti in sei riquadri rappresentanti la storia di San Benedetto tratti da “I DIALOGHI” di San Gregorio Magno. Sono di Abram anche le formelle che ritraggono le scene della “VIA CRUCIS” lungo le pareti interne della navata. Sulla facciata si apre una monofora, mentre una serie di arcatelle segue gli spioventi del tetto e prosegue lungo le pareti laterali, la cui superficie è scandita da monofore e sottili lesene. Anche nel sottotetto dell’abside si sviluppa l’ornamentazione delle arcatelle e il perimetro semicircolare è alleggerito da tre piccole monofore.  

E’ evidente la discontinuità della tecnica di realizzazione sella muratura, tra la parte inferiore e quella superiore del perimetro esterno dell’abside. La stessa discontinuità nell’uso dei materiali la ritroviamo anche all’interno della chiesa, forse perché i lavori furono realizzati in tempi diversi. A destra dell’abside si erge il campanile quadrangolare, un rifacimento del XVII secolo, la cui verticalità è rallentata da tre cornici marcapiani. Sui lati del campanile si susseguono con ritmo ascensionale e alterno oculi e feritoie fino alla cella campanaria che prende respiro da quattro fornici a tutto sesto.

2. IL CHIOSTRO

Il suggestivo chiostro realizzato intorno al 1242 in uno stile tra il romanico e il gotico, è il punto di riferimento di tutto il complesso monastico.

L’edilizia claustrale si ispira al peristilio della villa romana nell’ intento di raccordare le parti dell’intero monastero. Nel periodo della riforma cluniacense nascono in Europa numerosi monasteri che ricalcano il  modello della casa madre Cluny. 

Chiostro – foto by vigstefy

Il chiostro è il luogo del silenzio, non quanto alla rinuncia della comunicazione interpersonale, ma perché è attraverso il silenzio che è possibile il dialogo con Dio. La struttura quadrangolare del chiostro evoca la forza simbolica del numero quattro:

  • i quattro elementi dell’universo,
  • i quattro punti cardinali,
  • il disprezzo si se, il disprezzo del mondo, l’amore del prossimo e l’amore di Dio.
La fonte delle delizie e l’albero della vita- foto by vigstefy

Al centro del chiostro la fonte e l’albero raffigurano la fonte delle delizie e l’albero della vita del paradiso terrestre..  

Sulle due lapidi del 1252 e del 1257 si legge che il chiostro di Piona fu fatto costruire dal pittore Bonaccorso De Nova da Gravedona. Gli archi nelle gallerie poggiano su capitelli compositi e sono marcati da ghiere in mattoni rossi. Di incredibile bellezza i capitelli decorati con motivi vegetali e figurati oltre agli affreschi “Calendario con Santi” degli inizi XIII secolo e “Miracolo di San Benedetto” della fine del XII secolo.

– SALA CAPITOLARE

La sala capitolare non siamo riusciti a visitarla, purtroppo, le resttrizioni covid, lo impedivano.

E’ posta sul lato orientale del chiostro, prende il nome dalla sua antica funzione di luogo di lettura del Capitolo della Regola e del Capitolo delle colpe in cui i monaci si accusavano delle colpe commesse e chiedevano perdono ai fratelli. Sulla parete destra dell’ingresso si legge da una lapide che qui sono custodite le ceneri di Cesare e di Lidia Rocca.


Attualmente, in questa sala la comunità elegge, con votazione segreta, il superiore, discute i problemi più importanti, ammette postulanti al noviziato e alla vestizione dell’abito monastico e si riunisce per la lecito divina. L’aspetto attuale della sala è il risultato degli ultimi restauri.


Gli stalli e le spalliere in legno – di scuola veneziana del secolo XVIII – provengono dalla sagrestia di San Zeno a Verona. Lo stile classicheggiante, con colonne tortili e lesene sormontate da capitelli compositi, è arricchito da pannelli intarsiati. Particolare attenzione meritano il pannello raffigurante il sole che irradia luce sulla terra e i due pannelli con la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.

4. IL PICCOLO SANTUARIO

Alle spalle della chiesa, tra una ricca vegetazione di ulivi un sentiero in sassolini ci conduce fino a un piccolo santuario dedicato alla Madonna.

E’ stata ricostruita una piccola caverna di roccia ricca di piante e di verde e sormontata dalla statua della Madonna che mi ha fatto ricordare Lourdes .

All’interno della grotta si trova uno dei classici candelabri da chiesa dove è possibile accendere una candela e fermarsi qualche minuto in preghiera.

– ABBAZIA DI PIONA E PRODOTTI TIPICI

Alla fine della visita è impossibile non fermarsi ad acquistare i prodotti tipici dei frati.

Dall’amaro dei Monaci preparato secondo un’antica ricetta che si tramanda da generazioni, insieme ad alcune tisane, che ho rigorosamente acquistato, prodotti a base di miele e udite udite.. “biscotti Vegani”, non ci potevo credere, quando ho letto gli ingredienti, non ho potuto fare altro che acquistarli, tra l’altro molto buoni, al gusto di limone.

Il ricavato delle vendite, serve per il sostentamento della piccola comunità religiosa e di alcune missioni nel mondo.

Piccole Curiosità... 
Oltre alla spiritualità in queste mura esplode l'Arte. Tra i Monaci Cistercensi c'è n vero e proprio artista  Fra Pier, i suoi quadri sono esposti nel Chiostro e vanta di esposizioni in tutta Italia.

I Monaci si prendono cura del frutteto, degli animali, dell'orto e dell'uliveto, qua mettono in pratica la regola Benedettina "Ora et Labora"

– ABBAZIA DI PIONA: ORARI MESSE

Orari SS. Messe

SS. Messa Feriale: ore 7.00

SS. Messe Festive: ore 9.30 – 11.00 – 16.30 (non viene celebrata la messa pomeridiana il Sabato e i giorni prefestivi)

Vespri: ore 18.30 (celebrato sempre in canto gregoriano)

– DOVE MAGIARE

Nelle zone ci sono diverse trattorie con cibi tipici lariani. Sulla strada ciotolata, che porta all’abbazia, ho visto un Agriturismo, tra l’altro stavano celebrando un matrimonio, si chiama: “Agriturismo Malacrida”, non posso darvi indicazione sulla qualità del servizio, non mi sono fermata.

L’ altra opzione, una delle mie preferite, è un pic-nic sulle rive del lago.

Ovviamente ti consiglio di farci un giro in questo incanto lariano, se la gita è troppo breve, vicino puoi trovare tantissime altre località da visitare, non troppo lontano da Piona trovi Colico o Corenno Plinio.

Hai già fatto Visita a Gravedona? Ecco la mia gita e la mia guida

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